Volver in Italia…

Tornato a casa dopo la cena da Domenico, era passata ormai l’una, e ho pensato di cambiare totalmente i miei piani iniziali per il ritorno: visto che la metro avrebbe finito le proprie corse verso le 2 in punto, ho pensato che magari ce l’avrei fatta in tempo per arrivare all’aeroporto prendendo solo la metro, e poi aspettare l’ora di imbarco stesso lì.

Purtroppo mi sono mosso un po’ in ritardo, e sono riuscito a prendere le prime due linee (da Tirso de Molina, vicino casa mia, fino a Tribunal; e da Tribunal a Nuevos Ministerios), e non la terza, la più importante, da Nuevos Ministerios all’aeroporto di Madrid-Barajas.

Erano quasi le 2, e a nulla era valsa la corsa verso la metro che ormai aveva già chiuso i battenti. Davanti a me, nella mia stessa identica situazione, c’erano altri 7 italiani tra ragazzi e ragazze.
L’unica soluzione per tutti noi era di prendere un taxi collettivo fino all’aeroporto, e così abbiam fatto, pagando poi soli 6 euro a testa. Da solo avrei pagato quasi 30 euro!
Arrivati quindi verso le 2e30-3 meno qualcosa, ho fatto amicizia con questi ragazzi scoprendo poi che alcuni di loro venivano da Chivasso (provincia di Torino) ed altri da Milano.
Il loro aereo diretto a Bergamo-Orio al serio partiva alle 6, il mio alle 6e30 per Roma, entrambi voli Ryanair.

Abbiamo passato un po’ di tempo ad un bar fuori dall’accettazione, e poi dopo una mezz’oretta ci siamo decisi di entrare nella zona duty free, dopo aver effettuato le operazioni di perquisizione delle valigie e di passaggio sotto il metal detector. Tutto questo perché all’interno di quella zona c’erano serie da 3 di sediolini su cui ci si poteva allungare e sonnecchiare un po’. Dopo aver scritto un po’ per il blog, e aver preso un’aranciata al distributore, anche io mi son fatto una piccola siesta fino a poco prima delle 5, quando hanno iniziato ad aprire i primi negozi nella zona duty free.
I ragazzi sono andati a fare colazione al bar (prezzi assurdi anche qui: un succo d’arancia 4 euro!) mentre io aspettavo seduto al di fuori per poi percorrere assieme la strada che ci divideva dai rispettivi gate.

Salutata anche quest’altra compagnia italiana, mi son diretto poi per l’imbarco per il mio volo. E questa volta non ci sono stati problemi col check in, visto che una delle prime cose fatte in compagnia di Domenico era stata appunto la stampa del “fottuto” check in online, tutto per evitare di pagare nuovamente 60 ingiusti euro.

Il viaggio di ritorno con l’aereo è filato tutto liscio, addirittura dal gate siamo entrati direttamente dentro il velivolo. Ho trovato posto affianco ad una ragazza e avevamo il posto libero in mezzo per poter appoggiare le cose, e infine ho trovato posto alla mia valigia proprio sopra di me. Arrivati a Roma, ho preso il pulmann Schiaffini (thanks to Mara per la dritta) per arrivare a Termini, e da lì ho preso la Metro B per Tiburtina; ma proprio qui sono giunti i problemi nel ritorno.

In pratica a Roma hanno inaugurato da nemmeno due settimane una nuova tratta della metro, per cui la linea B diretta a Rebibbia (capolinea) devia verso un altro capolinea (COnta d’oro), e i treni si alternano tra loro, Ebbene ho preso quello per la nuova linea, e accortomi dell’errore sono sceso alla fermata dopo. Come me almeno un’altra ventina di persone ha accusato lo stesso disagio perché all’oscuro della novità.
La metro successiva è arrivata quasi mezz’ora più tardi, rischiando di farmi perdere il pulman Marozzi per Benevento che partiva alle 11 precise. Una corsa dalla stazione della metro a Tiburtina, sempre con valigia in mano, e son riuscito ad arrivare 5 minuti prima della partenza.

E pensare che a Madrid, tutte le metro e tutti gli autobus sono annunciati sia visivamente che a voce, e non solo! Visivamente vengono annunciate anche le corse immediatamente successive.
Esempio: il treno sta arrivando in stazione tra 4 min, prossima corsa tra 11 minuti.
Dicono che la Spagna sia inguaiata come o peggio dell’Italia, ma quanto a civiltà ci battono 10 a zero! (cit.)

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