Il mio esilio forzato

Originariamente questo esilio di quasi 2 mesi dal blog, non era voluto, ma con il passare dei giorni, pensai che per almeno un mese mi sarei discostato dal metterci mano.
Quando poi ero intenzionato finalmente a riprendere a scrivervi su, era passato più di un mese, e allora pensai nuovamente: "Quasi quasi ne faccio passare un altro…"
A 2 giorni dalla scadenza del bimestrale dell’ultimo post (N.d.A.: 4 ottobre), ho deciso invece di tornare a calcare questi lidi, annunciandovi quanto prima una ripresa un po’ più costante rispetto a questi ultimi tempi.

Ad essere sinceri ho già in cantiere una decina di post (di cui la metà, attualmente, non è ancora stata messa nero su bianco), e che per questioni logistiche e di tempo, non ho avuto ancora modo di perfezionare; cercherò di provvedere quanto prima, nei momenti morti dei prossimi giorni.
Or ora sto sfruttando un raro momento di assenza di lezioni universitarie della mattina, giusto per buttare giù queste poche righe, e devo dire che ne sentivo proprio la necessità.

Mai bloccare il flusso di parole che parte dalla mente e che prende forma poi su carta (reale e virtuale)!

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