Cocktail & demoni nazisti

 Una sottile innocente scia di morti naviga la notte nel centro cittadino. Il traghettatore è il nostro nonno adottivo, quello che ci insegna le cattive abitudini e noi, che non siamo mai stati buoni a seguire i consigli dei parenti, per una volta, ascoltiamo di buon grado. E così ci aggiriamo come demoni tra i cocktail proprio come i cocktail girano tra noi demoni. E quelle stupide angeliche facce, non una ruga, non una profonda occhiaia violacea, solo guanciotte rosee e tenere, da sbranare come in un ultimo ed estremo gesto d’amore, un cannibalismo erotico ai limiti della necrofilia. E poi vien voglia di girare davvero come nazisti armati di mazze chiodate e pugni di ferro o magari sarà solo un mood momentaneo, ma resta il fatto che ormai il "fate l’amore non fate la guerra" o il "mettete dei fiori nei vostri cannoni" hanno segnato il passo e ora è il tempo di "una vita violenta".
me.grazia

 Pensavo di averli rimossi, ma a distanza di tempo sono sempre lì! Il nostro gradimento reciproco è vicendevolmente altalenante. Sono stanco di impelagarmi in battaglie di cui potrei dimenticare le cause… O forse la verità è che sto passando dalla loro parte ogni giorno un pò di più! Ma andiamo per ordine: la guerra era finita e io non ne ero stato informato appostato nel mio bunker chissà dove. Il nemico mi tiene in ostaggio propinandomi una pozione a lento rilascio che mi ottenebra cuore e cervello… ne beviamo dalla stessa coppa, non faccio resistenza. Se provo a ribellarmi è anche peggio! L’unica cosa certa è che non parlerò… mai! Intanto quel che resta di una barriera invalicabile oggi è poco più di una staccionata verniciata con cura e il cancelletto socchiuso… Ripenso ai fasti di un tempo mentre mi ritrovo fianco a fianco con chi ho passato metà dell’esistenza ad odiare: mi odio! Nei pochi momenti di lucidità penso: "Meglio morto, che in questa prigione!". Nel frattempo che raduno le idee per reagire tornano ad offrirmi quel calice ipocrita… da cui attingo.
last22ilpario

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