Come promesso sabato, ora parlerò il più breve possibile (visto che mi si colpevolizza di parlare spesso e a sproposito) di quel che è accaduto a me e a Spaik nella nostra trasferta romana per il Romics.
Con la partenza del pulmann per Roma alle 7.15 dal Bar 2000, credo che sia ovvio che entrambi eravamo già stanchi per la levataccia mattutina (N.d.A.: tra l’altro eccitato dalla partenza, la sera prima non ho quasi chiuso occhio…), stanchezza che poi abbiamo tentato di alleviare cercando di prendere sonno durante il tragitto: un’impresa ardua, visto che eravamo attorniati da Rom/zingari/albanesi, dotati di cellulari dell’ultima generazione con cui straparlavano continuamente in una lingua a noi sconosciuta e simile a rumori di fondo di walkie talkie. Abbiamo avanzato l’ipotesi che al loro sbarco da clandestini sul gommone, la Vodafone li abbia forniti di cellulari seduta stante tramite le Missioni di Totti e Gattuso!
Arriviamo alla stazione di Tiburtina verso le 11 e ci mettiamo in cammino verso la nostra destinazione: la Fiera di Roma dove ci aspetta la sesta edizione del Romics.
LA METROPOLITANA
Prendiamo la metro B per scendere poi a Garbatella. Da segnalare i soliti zingari che, saliti sulla carrozza, attuano le loro scene per la questua. Scena + scena, decido di indossare i miei occhiali da sole e fingere di dormire con la testa china sul sedile per non farmi importunare. La mia recita ha funzionato, la poverella col neonato dormiente in braccio non mi si è avvicinata affatto; Spaik tra le risa per la mia interpretazione, e lo sdegno per la zingara che porta il suo bimbo in giro per qualche spiccio, approva il tutto.
L’AUTOBUS
Arrivati alla nostra fermata: "Garbatella, prossima fermata San Paolo Basilica. Garbatella, next stop San Paolo Basilica", saltiamo sul bus 670 che "dovrebbe" portarci alla Fiera di Roma. Dopo 7-8 minuti ci troviamo però al capolinea della linea: Abbiamo sbagliato direzione! L’autista ci rassicura che in meno di 2 minuti il bus riprenderà la sua corsa: Spaik getta la sua sigaretta appena accesa e saliamo di nuovo. Giunti però all’altezza dell’Ospedale C.T.O., il bus arresta la sua corsa: un’automobile in doppia fila con le doppie frecce intralcia il nostro cammino impedendoci il passaggio e ci rompe doppiamente le uova nel paniere. Il perchè è presto detto: l’autista scende, chiama il suo capo spiegando la situazione e ci dice che lui non intende spostare la macchina con la forza bruta poichè "non è suo compito" . Si forma una fila di una ventina di auto.
Dopo 15-20 minuti Spaik e io ci guardiamo in faccia e decidiamo di utilizzare la Forza della PAS* per smobilitare il mezzo di locomozione ingombrante, servendoci dell’aiuto di un altro paio di autisti: MISSIONE RIUSCITA! I passeggeri del bus ci guardano ammiranti come se avessero degli Eroi dinanzi i loro occhi.
FINALMENTE IL ROMICS!
Ore 12.07 iniziamo la chilometrica fila per il biglietto: mentre Spaik fa la sua bella figura in fila, in mezzo a Jack Sparrow e Sanji di One Piece, io vado a comprare quel che sarà il nostro pranzo: panini e tramezzini. Ore 12.27 siamo dentro la Fiera! Dopo un breve giro in uno dei padiglioni per vedere gli stand, verso l’una convinco Spaik a seguire un incontro con i Kappa Boys della Star Comics. In quella saletta, ripreso di spalle dalla telecamera che riprendeva l’evento, mi accorgo che è giunta l’ora di tagliarmi i capelli: sono troppo strano visto da dietro! Verso la fine dell’incontro faccio il mio intervento con una domanda su Capitan Tsubasa (Holly e Benji). Usciamo e ci incontriamo con la Zia, trovatasi lì per accompagnare suo fratello assieme a suo padre: ci ripromettiamo di vederci in giro; cosa che avverrà più tardi nella zona dedicata ai tornei di PES 5, a cui Spaik avrebbe voluto partecipare sicuro della vittoria.
LA CACCIA AI FUMETTI HA INIZIO!
Dopo esserci rifocillati un pochino con quel poco che ci passava il convento, iniziamo la nostra caccia in mezzo ai vari stand: perlustriamo prima il padiglione per poi fiondarci sulle prede. Il mio obiettivo era di riuscire ad acquistare ad un prezzo ragionevole alcuni degli arretrati di Rat-Man che mi mancavano. A farmi forza c’era anche la possibile vendita del numero 11 a doppione che mi ero portato appresso. Davanti però a prezzi esorbitanti che hanno fatto impallidire anche il mio compagno di viaggio (si andava da 20 euro a ben 90 euro per un singolo numero), ho desistito, concentrandomi solo sull’acquisto di vari arretrati per completare alcune serie, e sugli ultimi numeri che mi mancavano. Dopo aver speso a man bassa in arretrati di Lamù e Gigi la Trottola, ci accorgiamo dell’esistenza di un secondo padiglione con stand ben più forniti di quelli che avevamo appena finito di vedere. Spendiamo qualcosa altro giusto per non sentirci vittime di una INCULATA CIOTTA ed usciamo fuori per riposarci un pò in attesa dell’evento delle 18: il Gran Galà del Doppiaggio. Purtroppo però, Spaik è afflitto da un odioso mal di testa, e dopo un’oretta di stoica resistenza, ed un colloquio telefonico con il nostro amico Serj, siamo stati "costretti" a perdere la fine del Galà per congiungerci con lui. Da segnalare poi la breve chiacchierata che ha avuto Spaik fuori dalla sala con Tom Cruise, o meglio con Roberto Chevalier, il suo doppiatore storico.
L’INCONTRO CON SERJ E IL RITORNO A CASA.
Usciamo dall’area Fiera verso le 19.45 circa, e prendiamo il bus che ci porterà alla stazione Termini, da lì poi il 38 per Viale Libia. Arrivati alla nostra fermata, troviamo ad aspettarci Piera: la cugina 16enne di Serj(prossima ai 17), molto carina, che offre a Spaik la Tachipirina per il mal di testa (??), e con cui passiamo la serata fino all’arrivo del suddetto. Nel frattempo ceniamo in un kebab della zona parlando di quel che abbiamo passato fino ad allora. Il problema da affrontare ora è come passare la notte, visto che il ritorno è prenotato per le 11 della domenica, e non abbiamo dove dormire. A dirla tutta Spaik si era proposto di chiederlo a Serj, solo che ha avuto vergogna e noi siamo rimasti senza un tetto; l’unica opzione possibile sarebbe stata quella di rimanere al Romics per la 24 ore di fumetti, visto che dopo varie telefonate a nostri conoscenti nella capitale, il risultato non era cambiato.
A questo punto Serj, che in tutto questo era arrivato, si è offerto di aiutarci a raggiungere Tiburtina per acchiappare al volo il pulmann di mezzanotte per Benevento; per il passaggio in auto dobbiamo ringraziare Tommaso, un amico di Serj, al quale ho dato tutta la mia fiducia per il buon esito della nostra missione.
L’EPILOGO
Alla fine tutto si è risolto bene: siamo saliti sul pulman e alle 2.35 eravamo di nuovo a BN, giusto per salutare i nostri amici ubriachi per la festa di Martina (auguri!), raccontare loro le nostre gesta qui riportate, e tornare nei nostri comodi lettucci per riprenderci da quello che alla fine più che un viaggio, ci è sembrato un sogno!
90 euro per un arretrato?
A questo punto puoi pure scaricartelo!
La garbatella è piena di zingari.. anche sulla metro.
Purtroppo mi son perso il gala dei doppiatori..
Che palle