Qualche giorno fà (lunedì 17 per la precisione) è entrato il Carnevale: una delle ultime festività di origini pagane ancora tollerate all’interno della nostra società di stampo prevalentemente laico-cattolica. Poco più di 20 giorni (un pò pochini quest’anno) di cuccagna (si fa per dire, se non fosse per i dolciumi…) che culmineranno il 9 febbraio: martedì Mas..ehm, grasso!? Ah, che nostalgia, se ripenso a tutte le identità che ho assunto fino ai 12-13 anni (quando si finisce per raggiungere l’apogeo col più banale e modaiolo, dei costumi: il famigerato punk! Bleah! Se potessi tornare indietro opterei per la versione b-boy!). Ma andiamo per ordine, poco fa mentre stavo sul cesso (a cacare) ho pensato di fare un post della memoria, in cui raccontarvi i vari travestimenti che ho assunto partendo dall’età pre-scolare sino a quando hanno cominciato a spuntarmi i primi peli pubici. E allora…pronti, partenza, via! Tutto cominciò da una "lamicra" (avete letto bene, è così che dicevo lacrima) sul viso di un piccolo Pierrot. Ah sì, approposito, all’epoca dicevo anche "pazzoletto" al posto di fazzoletto, forse per questo mi piacciono i film hard, ah-ah-ah! Pazzo, letto, l’avete capita? Ok, stendiamo un velo pietoso…fu poi il turno di Zorro (come da fotografia in alto a sinistra), ero molto affezionato a questo costume, perchè, per calarmi completamente nella parte dell’eroe del "Wild Wild West" ero solito adoperare, come surrogato del nero destriero, il mio triciclo, rosa ??? (Già rosa! mM lo regalarano i miei parenti del Friuli prima ancora che nascessi perchè pensavano che mia madre aspettasse una femminuccia…), con il quale simulavo sfide cavalleresche filo-medioevali con chiunque mi capitasse a tiro, nomi, cose, città e animali, insomma, tutto ciò si trovasse a passare dalle parti del pianerottolo traballante davanti casa di mia nonna: puntavo il mio bellissimo fioretto in pvc contro il nemico e andavo alla caricaaa!!! Che bei ricordi, sì, meno male però che ho la mia memoria storica (genitori e/o nonni) sempre a portata di mano, se non fosse stato per mammà ad esempio, avrei saltato un passaggio, andando direttamente all’ultimo travestimento ufficiale e omettendo il mitico costumino da vigile del fuoco, tutto rosso e nero con rifiniture argentate, se non erro (un pompiere un pò pacchiano, ma cazzo, spaccava/o!). La cosa cade a fagiuolo dato che proprio mia madre in questi giorni mi sta rompendo i coglioni e vuol farmi inoltrare la domanda di partecipazione ad un concorso (che per fortuna non vincerò mai) come: Assistente amministrativo contabile, area funzionale B, posizione economica B2 del settore dei servizi amministrativi, tecnici e informatici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco! Mah, comunque, dulcis in fundo, ultimo ma non meno importante: Tex! Ricordo quando alla Upim i miei si misero a litigare, mentre io ero amareggiato con mio padre, chè non voleva acquistarmi quel vestito perchè ormai ero già piùttosto grande secondo lui. Alla fine secondo voi chi ha vinto? Mi ricordo che la pistola che usciva di serie nell’abito era farlocca, in plastica scadente e con un elastico in modo da simulare il funzionamento di una pistola a tamburo, fu sostituita ben presto con un’"arma" più consona al personaggio, una di quelle con i colpi gialli/rossi che fanno rumore ma non saprano un cazzo. Sia di questo che dell’altro vestito ricordo come fosse ora quelle simil ghette, si passava quell’elastico con la fettuccia bianca sotto le scarpe per farle fungere/fingere da stivali e, dopo quattro passi, la punta delle scarpe da ginnastica tornava a fare capolino, squallidissimo. Devo dire però che ho un bel ricordo di tutto ciò, che conservo nel mio cervello alla voce "anni ’80". Poi furono gli anni ’90, gli albori dell’adolescenza, e mi trasformai anch’io insieme con Marco (Spaik) in un mostro punk "spruzzaschiumadabarba" ladro di chiacchiere alle feste parrocchiali. Spesso indossavo anche un chiodo (il giubbino) in poliestere, sempre su jeans strappati di ordinanza che provvedevo a decorare di mio pugno. Ancora oggi rimpiango quel periodo e ad ogni Carnevale e/o Halloween minaccio i miei amici di travestirmi indossando una tovaglia da tavola per diventare il mio alterego: Il super Pario, sperando di non essere riconosciuto, proprio come fa Clark Kent, solo grazie a mantello e calzamaglia…mah, intanto che finite di leggere scendo un’attimo a comprare un’affettatrice e una dozzina di prosciutti, alla prossima!

P.S. Colgo l’occasione per salutare un nostro accanito fan che pare sia molto interessato alle avventure del blog. Mi riferisco al signor Padre della Zia (da noi tutti conosciuto con lo pseudonimo di Eckspo, uno del gruppo rap 13 Bastardi, con il quale condivide il taglio di capelli)…grazie, e continui a seguirci!

2 Risposte a “”

  1. Io Avevo + stile a carnevale …. facevo o pinocchio o la coccinella … mi sembra anche lo gnomo …. o menate del genere …..

    Questa e’ tutta colpa dei genitori … ora vestono il cane per fortuna ….

    Comunque non sarebbe male la pubblicazione delle foto di tutti (non ^tutti^… anche volendo) a carnevale!

    Per esempio la [Zia] vestita da Zia o da [Nonna] 😛 .

    CiEo aieuerebaade

    Cowabunga (le ninja turtles).

    -Trueliar-

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