Il 10 maggio scorso Gemma: una "specie" di mia cugina (in realtà le nostre due famiglie sono amiche da sempre, tanto che chiamiamo ciascuno i nostri rispettivi genitori "zii") e la sua cara amica, nonchè anch’ella compagna di università del vostro e del Kane, Roberta, si sono laureate in Scienze della Comunicazione rispettivamente con i voti di 100 e 98 (ancora auguri!)… Per quanto concerne il post dell’evento, l’esclusiva era stata affidata dal sottoscritto in persona al PAS*Scrivano (Kame appunto) proprio durante la seduta di laurea… ma siccome la sera stessa si è tenuta la cena in onore di Roberta alla quale il blogmaster non è potuto intervenire per via dell’accavallarsi nella sua agenda di un’altra festa in onore dell’anch’egli neo dottore Marco Van Bauman (auguri anche a te!), per mio onore ho deciso di curare la cronaca, che sarebbe rimasta altrimenti "scoperta", con questo "trafiletto". Premetto, anche se alcuni di voi stenteranno a crederci, che in certe circostanze, come quando non mi sento troppo a mio agio (magari perchè conosco poche persone con cui ho anche meno in comune) sono un tipo piuttosto timido e riservato (colpa mia)… perciò, giusto per precisare, non aspettatevi nessun colpo di scena "alla me"… Non per questo però non sono stato bene, comunque per fortuna c’era Gemma e per evitare di essere tacciato di asocialità cronica mi sono "attaccato alla sua gonnella". Eravamo un nutrito gruppo di affamati (40/50) in quel del ristorante Pascalucci (che ho scoperto solo poco tempo fa, grazie al solito Artù, essere un termine coniato dal proprietario per unire il suo nome e cognome), preso finalemente posto solo quando erano da poco passate le 22;00 abbiamo iniziato a mangiare dopo il rito di brindisi iniziale ad Aglianico D.O.C. (vino che ci avrebbe accompagnato a tutto pasto). L’antipasto è stato un orgasmo: i camerieri di bianco vestiti si libravano sull’immensa tavolata (impreziosita da due grossi candelabri e composizioni floreali) de-ponendovi tavolieri con salumi e formaggi nonchè noci e miele, quindi, da parte, latticini e fritture. Tra un brindisi e l’altro c’è voluto poco prima che arrivasse il primo (pardon per il gioco di parole): degli ottimi fusilli ai funghi. Poi di lì a poco il secondo: un filetto al pepe con patatine al forno. Tutto buonissimo, e di certo sono andato meglio io del mio collega (l’ho chiamato verso metà cena) che pur di bere ha dovuto portarsi l’alcool da casa, ma: "…Questa è un’altra storia…" come diceva la nonna de "L’Albero della Vita" alla fine di ogni puntata. Intanto prima della frutta c’è stato il primo momento clou della serata: la consegna del regalo-scherzo! E dato che sembrava di essere ad un matrimonio per la scenografia impeccabile (per non parlare poi del mio look, che aspira sempre ad essere spocchiosamente esibito in situazioni del genere… ) cosa si poteva regalare alla sposa-Roberta di bianco vestita? Un enorme fallo gonfiabile, è ovvio! Perciò dopo essere stata forzata dal pubblico a leggere ad alta voce un biglietto-scherzo, anch’esso acquistato al sexy-shop di Campobasso in cui si autoproclamava un’ "assatanata" di sesso, ha scartato a metà, tra il divertito e lo schifato, il membro rigonfio d’elio (o altro gas nobile) esibendolo impacciatamente verso i flash. Quindi, affettato di frutta e consegna del vero regalo: borsa e borsello by "Prima Classe" (che sembra poco ma che pare costino un occhio della testa, chi lo conosce lo sà… io non lo sò). Torta (ottima), spumante e "bicchierino" a fine pasto (io resto fedele allo "Streghino") e quindi tutti fuori con altro bello scherzo ai danni della festeggiata che sembrava il primo pilota donna salita sul podio della Formula 1: totalmente "inzaccherata" con quel moscato (un bijoux). Quindi, verso l’una, la spossatezza insieme allo stress di un’intensa giornata, mi hanno portato con Gemma e Rosa a salutare la nuova miss maglietta bagnata e guadagnare il posto letto… <br/>
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MARTEDI’ 10 MAGGIO 2005
Bè il Pario ci ha parlato di cosa gli è successo martedì scorso, io cercherò di essere altrettanto, se non più, breve di lui. Il PAS* Creator ha ben accennato il fatto più importante della mia serata. L’appuntamento per la festa di laurea di Van Bauman era alle 21 all’Hotel Giglio Rosso a Pontecagnano (SA). Io mi ero messo d’accordo con chi mi doveva accompagnare, a partire proprio verso le 21 e qualcosa. Verso le otto mi sono "docciato" e igienizzato a dovere; e preparandomi alla festa No-Alcool, ho iniziato col portarmi avanti col mio piano "Andareallafestagiàubriaco", sorseggiando amabilmente un bicchiere di gin misto ad ace. Dopo 2 bicchieri di questa demoniaca mistura, ero già brillo; e mi ero messo a pariare alle spalle dei miei coinquilini e dei loro ospiti a cena.
Alla festa sono giunto verso le 22.30-23 poichè abbiamo aspettato il Rosso (altro nostro collega universitario) che finisse di lavorare; e poi siamo andati a prendere la di lui compagna a Salerno.
Nella sala adibita a festa dell’Hotel mi sono presentato recante una busta della Conad con dentro regali e alcool di contrabbando; al mio arrivo ovazioni di gioia da parte di quasi tutti i presenti…
Dopo essermi abbuffato al buffet, ho dato il via all’operazione alcool contro il proibizionismo attuato dal festeggiato: brocca di succo d’arancia corretto a gin e vodka al melone… Ve lo consiglio! Sono seguiti applausi e riverimenti da parte degli altri assetati di alcool come me; e mio show nella presentazione dei regali al loro relativo scarto da parte di Van Bauman. Seguirono poi foto e taglio della torta…
Stesso quella sera cui sarebbe poi stata a Lancusi una festa universitaria che sarebbe finita a notte fonda, e ho cercato qualcuno che mi accompagnasse, purtroppo invano. Alla fine mi sono ritirato a casa e ho aspettato ad andare a dormire, solo dopo la fine del film "Magnolia" trasmesso da Rete 4 nel ciclo "bellissimi", finito poi verso le 2.30 e qualcosa.

MERCOLEDI’ 11 MAGGIO 2005
Niente da dire, sono rimasto tutto il giorno a casa a smaltire la sbornia ed a recuperare il sonno perduto il giorno prima.

GIOVEDI’ 12 MAGGIO 2005
Ritorno a BN per la cena organizzata da Gemma al River, a Casale Maccabei, per festeggiare la sua laurea. Il numero degli invitati era sulla trentina scarsa; la cena, aspettando l’arrivo di tutti, è iniziata verso le 22, mentre già da mezz’ora prima i miei succhi gastrici prendevano a pugni la bocca dello stomaco al grido di: "Oh, ma quando cazzo si mangia?"
Appena seduti a tavola, io, Il Pario, sua sorella Michela, e il loro "cugino" Gennaro, fratello di Gemma; ci siamo organizzati come gruppo di discussione autogestito, data la non o poca confidenza con gli altri invitati, tra cui anche Roberta, l’altra laureata.
I camerieri ci portavano gli antipasti a raffica, come se fossero delle mitragliatrici americane che sparavano su noi commensali-vietkong.
Dopo dieci minuti, il cibo già ci usciva dalle orecchie tanto ci stavamo abbuffando! E per dire alla Pario: "Il tutto era innaffiato da brocche di sangria e birra chiara". Le brocche erano autorigeneranti poichè appena 2 gocce di liquido, i camerieri come avvoltoi, si prendevano le brocche vuote e ce le restituivano piene. Alla fine gli antipasti sono finiti e sono arrivati i primi: fusilli alla sorrentina e fusilli alla crema di carciofi.
Ormai rassegnati ad entrare tutti chiattoni nel club Amici del Cibo, eravamo pronti ad affrontare il resto del menù, alla stregua degli antichi Romani che, dinanzi alla prospettiva di pranzi e cene pantagrueliche, usavano mettersi due dita in canna per vomitare ed avere altro spazio a disposizione nello stomaco.
Per nostra pace, il menù si esauriva lì, e non so se ciò era dovuto al fatto che Gemma avesse convinto i camerieri a spegnere il fuoco su di noi, o se la cena era programmata fin dall’inizio così. Comunque, concludendo, torta e foto di rito e poi saluti e baci a tutti.
BUIO!

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