Uscita con Makkione

Appena tornato da Telese, neanche mezz’ora che devo prepararmi per andare allo stadio per la prima stagionale del Benevento. Nel pomeriggio si era fatto sentire l’amico Makkione, filosofo, fenomenologo del pallone e quant’altro: ormai era consuetudine vederci le partite assieme, e quindi abbiamo ripreso anche quest’anno.

Successivamente, sprovvisti entrambi di chiavi di casa (e chiedo ancora venia alla mia famiglia per averli svegliati alle 2 e mezza notturne), abbiamo girato un po’ per la Benevento by night agostana.
Ho apprezzato molto la compagnia dell’amico Makkio, e memore della bella serata, in cui ho scoperto anche un altro lato del suo carattere (nessuna implicazione omosessuale, mi premeva precisarlo…) voglio scrivere qui alcuni concetti o parole chiave che hanno contraddistinto la nostra passeggiata notturna:

– In tribuna alcuni figuri impedivano la vista della partita, appoggiandosi alla balaustra, Makkio chiede loro di spostarsi onde evitare un mal di schiena, tempo due minuti e un altro ragazzo prende il posto di questi, al ché Makkio molto spontaneamente, con voce stentorea dice: “Aheee, ma che è? Che c’è sta, u miel’ là ‘ngopp’?”
Suscitando ilarità in me e negli altri presenti alla scena.
– Rutti da kebab;
– Se Caligola rese senatore un cavallo, analogamente Vigorito ha reso vicepresidente Palermo (mia analogia storico/calcistica);
– Elettro-encefalo-dramma (nome del gruppo musicale che il Makkio creerà con un altro nostro amico).
– “Benevento Città Truce” (kermesse parodistica su tutto ciò che c’è di marcio nella nostra amena cittadina).

Al momento non mi viene nient’altro. Grazie di tutto Makkio!

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