Funghi, pavoni, e vecchi compagni di università.

Finalmente ritornano i miei sogni bizzarri!
Stanotte ho sognato che prima di discutere la mia tesi, avrei dovuto sostenere un esame in più, e questo era sui funghi.
Basito e stupito da ciò, mi scervellavo per comprendere che cavolo c'entrasse mai un esame simile con la mia laurea, ma nel dubbio, avevo deciso di andare comunque a farlo, tanto non c'era bisogno di un voto, ma solo dell'idoneità attraverso una percentuale minima di domande a cui bisognava rispondere.
Pensando quindi che fossero domande abbastanza elementari, visto che bastava poco per passare l'esame, vado a farlo senza aver letto e studiato alcunché in proposito.<br />

Stranamente la sede dell'esame era in aperta campagna, in un prefabbricato costruito a fianco di un vecchio casolare di campagna fatiscente, con tanto di aia, stalle, pollaio, eccetera.
Arrivato sul luogo dell'esame, vedo che in "aula" ci sono già diverse persone: l'esame durava un paio d'ore, quindi dovevo solo aspettare che venisse il mio turno.
Passeggio quindi nel cortile e ad un tavolo ritrovo alcuni dei miei vecchi colleghi dell'università a Fisciano: Lorenzo Citro che ben presto ha lasciato la compagnia per rispondere ad un'importante telefonata di lavoro; Paolo De Gennaro fidato compare d'esami di Lorenzo, che a momenti quasi non mi riconosceva dopo tanto tempo che non ci si vedeva, mentre io mi ricordavo perfettamente di lui, sosia non ufficiale di Rober di "Un paso adelante".

Ben presto ci raggiungono altri amici: Domenico Rosso, sposato da poco, e tornato apposta dalla Spagna per questo esame, dopo aver lasciato la moglie da amici loro a Vicenza (N.d.A.: chissà come mai proprio lì…); infine Antonio Casillo e Rossella Ferrara scesi anche loro apposta da Milano dove lavorano da anni. Con Rossella c'era anche il suo ragazzo, che non so perché pensavo assomigliasse a Pavel Nedved…
Mentre siamo lì, chiedo ai ragazzi se anche loro prima di laurearsi alla specialistica avevano dovuto sostenere questo esame sui funghi, ma tutti mi dicono di no, e che appunto per questo, dovevano farlo pena la non validità del loro titolo di studio.

Il tempo sembra non passare mai, e nell'attesa decido di andare a prendere qualche uova nel pollaio, così da prepararci una frittatina.
Purtroppo un pavone iracondo (che ci faceva poi nell'aia non si sa…) non mi vede di buon occhio e quindi mi attacca alla mano, mordendomi col becco il mio pollice destro.
Io lo prendo avvolgendolo con il mio braccio destro, visto che non voleva staccarsi dal pollice, e facendo leva con questo, gli rompo l'osso del collo. Il pavone ormai esanime lascia quindi la presa, e al posto delle uova, si decide quindi di arrostire il pavone stesso.

Purtroppo il mio pollice, quasi del tutto spellato in più punti, comincia a dolermi fortemente, e Rossella propone al suo ragazzo, provetto infermiere, di curarmi il dito malandato.
Dopo le cure del caso, mi sento molto meglio, e tornando a ragionare sull'assurdità dell'esame da affrontare poc'anzi, grido da fuori l'aula:
"MA CHE MI FREGA DI QUESTO ESAME DEL CAZZO? TANTO CHE LO PASSO O NO, IO MI LAUREO LO STESSO! SAPPIATELO!"

L'esame finisce di lì a poco, giungendo quindi il nostro turno di sostenerlo, e infine a quel punto arriva anche il tempo di svegliarmi.

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