Trattato di sociologia: I soprannomi amorosi

Oggi è sabato, e qui non ci piove. Sabato, sabato, sabato. Per molti ragazzi è un giorno sacro: il giorno da dedicare al divertimento con gli amici, dimenticare i dispiaceri avuti nell’arco della settimana, ed andare in giro con il/la proprio/a moroso/a. Proprio su questo punto vorrei soffermarmi, anche perchè è un argomento di cui volevo trattare già da tempo, ma non sapevo come introdurlo qui su perverseallstar, ora ci son riuscito.

Da tempo immemore, la mia natura sociologica, mi ha spinto nel fermarmi ad osservare i vari comportamenti che due individui (maschio e femmina) possano avere tra di loro nell’ambito di una relazione amorosa; ciò che mi colpiva più di tutto era però il modo in cui i due piccioncini di turno solevano nomarsi nella loro intimità: i soprannomi amorosi. So che una delle regole (alquanto contraddittorie tra l’altro) della sociologia è immergersi nel contesto che si vuole osservare per trarre conclusioni, facendo attenzione però che queste conclusioni siano il più obiettive possibili. Ciò è difficile, perchè è assolutamente normale che una persona abbia una visione soggettiva della realtà osservata al suo interno.

Non voglio dilungarmi e quindi arrivo al nocciolo della questione: …MI STANNO TROPPO SUL CAZZO QUEI SOPRANNOMI CAZZUTI CHE SI DANNO I FIDANZATI ! E precisamente due di questi non li riesco proprio a sopportare: AMO’ & TESO’.

Penso che i soprannomi suddetti siano una prerogativa della nostra zona geografica, e mi farebbe piacere avere anche delle testimonianze da gente di altra estrazione regionale per confrontarle…

E’ mai possibile sentire dialoghi del genere?

Lui: – Amò, stasera ci andiamo a fare ‘na pizza?

Lei: – No Tesò, oggi non ne ho voglia, andiamo al cinema…

E ce ne sarebbero tanti altri poichè sono estremamente duttili.Comunque, cari fidanzatini (anche quelli che navigano su internet e passeranno presso questi lidi telematici), abbiate un pò più di inventiva per quanto riguarda i soprannomi con cui vi chiamate nell’intimità. E poi lasciatemi declamare un rimprovero diretto a quelle ragazze che si incazzano quando il loro ragazzo le chiama per nome dicendo: “mica sono una tua amica”. A questo punto un bel “zoccola mia, vieni qua” ci starebbe proprio bene.

A Rivederci!

P.S.: per ora ho trovato solo questo link su una discussione simile: http://www.livejournal.com/users/miic/101212.html

3 Risposte a “Trattato di sociologia: I soprannomi amorosi”

  1. Tra le altre cose, ieri 14 settembre, all’università ho parlato di questo mio “trattato” e ho avuto testimonianze di altri vezzeggiativi tra i seguenti:

    Ciccio/Ciccia

    Amo/Teso (senza accento)

    Momi (contrazione di Amore Mio)

    Muru (evoluzione di Amoruccio in dialetto avellinese).

    Parlate parlate PARLATE!!!

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