Ieri sera al Morgana (locale di BN), c’era il concerto degli Oniric, un gruppo beneventano. Nel corso della serata, dopo un bel po’ che non la vedevo, ho rivisto Lei. Era con altri amici comuni, come spesso capita, però non ci siamo parlati o salutati.
Da che ero tranquillo ieri sera, dopo averla vista, mi sono letteralmente inibito, non ero più me stesso, mi sentivo intimidito, non sapevo più che fare; e in un certo senso avrei preferito che Lei si fosse ritirata quanto prima per non influenzarmi con la sua presenza.
Alla fine ci siamo pure ritirati verso lo stesso orario, avendo comunque le macchine parcheggiate più o meno vicine.
Mentre mi stavo ritirando ho trovato pure una rosa lasciata su un muretto, la classica rosa venduta dai tizi del Bangladesh che da settimane, durante il fine settimana, “infestano” le strade del centro storico per alzarsi qualche euro.
Stanotte, tornato a casa, in un certo senso ho rivissuto la serata appena passata in sogno, e mentre lei era appoggiata ad una macchina, che parlava con un nostro comune amico, questi mi chiamava più volte, per dirmi di raggiungerli, a malincuore e imbarazzato l’ho raggiunti e io e Lei abbiamo avuto una rinconciliazione, seppur solo onirica.
In pratica mi abbracciava, e quasi in lacrime si scusava del comportamento avuto nell’ultimo anno nei miei confronti, facendomi però presente anche le mie mancanze, il mio comportamento reciproco.
Si dice che si sogna quello che si desidera. Ma questo lo sapevo già.