Keep calm etc etc? No, oggi proprio no.

Chi mi conosce bene sa che possiedo una memoria ben allenata, al limite dell’assurdo e del pauroso per alcuni; riesco a ricordarmi voci, sensazioni, odori, numeri, ricordi e tante altre cose, ma stranamente difficilmente ho ricordi ben nitidi degli anni precedenti le scuole superiori, sarà che prima non ci facevo caso e appunto, non mi allenavo nel ricordarmi le cose.

Con gli studi superiori e universitari, e con la pratica di scrivere spesso di alcune situazioni che mi accadevano, ho sviluppato questa mia buona memoria, che più volte mi ha dato diverse soddisfazioni, e se ricordo quindi al 100% una cosa, e qualcuno la mette in dubbio, so per certo di essere nel giusto.

Ed è per questo che quando qualcuno mi accusa di aver detto cose che non ho detto, o di aver fatto o non fatto altre cose, mi girano profondamente i coglioni. Ora che me ne accorgo, non ho mai fatto una lista di cose che mi danno così fastidio, ma visto che ne sto parlando ora, questo può benissimo essere il primo punto delle “Cose che odio di più al mondo”.

Visto che mi trovo, ne approfitto per aggiungere un secondo punto: odio quelle persone che fanno citazioni, scrivono periodi/frasi lunghe magari anche profonde e poetiche facendole passare per parti della propria mente.
Ancor di più mi danno fastidio quelle altre persone che fanno da seguito alle prime, facendole dunque assurgere a grandi geni!

A questi persone presunti geni che si atteggiano a persone profonde, romantiche e intelligenti, quando invece non lo sono affatto, toglierei internet, smartphone o quant’altro (inoltre dubito decisamente che sfoglino libri per cercare le parole che poi fanno passare per proprie) per vedere se effettivamente riescano ad organizzare una frase di senso compiuto che possa suscitare ammirazione in altre persone.

Quello di cui mi sono accorto è che la mia ispirazione nello scrivere, viene dal dolore, dalla disperazione, dalla speranza, dalla rabbia, ovvero da tutti quei pensieri e sentimenti che sono ben lontani dall’essere vicini alla felicità.
Ho sempre detto che ho sbagliato il secolo in cui nascere, se fossi vissuto un paio di centinaia di anni fa, magari ora sarei anche in qualche libro di letteratura, e dall’aldilà mi girerebbero comunque i coglioni per quelle persone che interpretando i miei testi e le mie opere si permetterebbero di dire che mi riferivo a cose a cui in realtà non pensavo minimamente.

Proprio per questo per quanto mi sarà possibile, dovessi mai parlare di concetti intrinsechi ed argomenti criptici, mi prenderò l’ulteriore briga di allegare una spiegazione degli stessi.

P.S.: in ogni caso, anche dopo essermi qui sfogato, continuano a girarmi le palle come pale eoliche.

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