Non è la prima volta che il Pario mi critica (o nei commenti, o quando ci vediamo) per quel che scrivo. Ricordo che il termine blog significa "diario virtuale", e fino a prova contraria una persona nel proprio diario scrive quel che gli passa per la mente di scrivere.
Prima che si laureasse, alle mie richieste di postare lui qualcosa, diceva sempre che era impegnato con la tesi. Ultimamente mi ha proposto degli argomenti per la tag perverso/malato della settimana, io di tutta risposta gli ho detto di vedersela lui, nella logica che se tu sai di una cosa, dovresti essere tu la persona deputata a parlarne, e non delegare altri a doversi prima informare sulla suddetta cosa, svilupparla, e poi venire a sentirsi dire che la cosa è stata fatta male.
Quel che voglio dire, e che ho detto anche all’interessato di persona, è che "è più facile criticare che farsi criticare". Credo che nessuno possa controbattermi se dico che una persona che non si mette in mostra rischia di meno rispetto a chi invece lo fa.
Il Pario è sempre stato dell’idea che se non sa cosa scrivere preferisce non farlo, e su questo non posso dirgli niente, ma vorrei fargli notare che da quando si è laureato (quindi non è più impegnato come prima), ha scritto solo 8 post in quasi 2 mesi; nello stesso arco di tempo Spaik ne ha fatti 9, e ricordo che attualmente è impegnato col servizio civile.
Penso che si sia capito, (e se non si è capito, lo dico in questo istante) che più che un "guanto di sfida", questo post è una implicita richiesta di esortazione al ricominciare a scrivere per Il Pario; in fondo mi sembra che a parte qualche limitazione iniziale su cosa scrivere, qui su PAS* abbiamo parlato di tutto, e nel caso in cui si è stati in dubbio su quel che si poteva scrivere, ne abbiamo sempre discusso tra di noi. Ora passo a te la palla, sono curioso di vedere cosa farai.
pario torna che albertone nn lo sopporto piu’…;)
è deleterio
pario come volevasi dimostrare…