Farmi i cazzi miei

Passeggio nei corridoi dell’università, ripetendo i riassunti dell’esame di Filosofia della Scienza. Ad un tratto sento provenire dalla mia sinistra rumori inumani, cerco di non farci caso. Subito dopo la mia vescica chiede di continuare il passeggio nei bagni. La accontento.

I rumori inumani si evolvono in qualcosa di comprensibile: mi accorgo che dietro una porta un mio collega studente è impegnato in sforzi indicibili… Al suono si aggiunge l’odore. Sono indeciso:

Rimanere nel bagno e ripetere i riassunti, aspettando la fine del supplizio dello studente a me invisibile; o tornarmene in aula e lasciarlo continuare in santa pace?

A farmi gola è la tentazione di confortare lo studente dicendogli: "Vai tranquillo, non sei il primo a farla all’università. Cacare è umano!"

Ma il buon senso ha la meglio sul pensiero spontaneo: esco dal bagno e lascio da solo il poveretto sul suo triste campo di battaglia.

PROT!

2 Risposte a “Farmi i cazzi miei”

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