De Pr1mo Magg1o: Mai Più!

Eh già, colpevolmente scrivo di una cosa di cui avrei dovuto parlare 3 giorni fa, ma per le solite cose non ho potuto.
Come ogni anno, in quel dell’Urbe, si consuma una non stop di musica che attira migliaia di giovani (e non) da ogni parte d’Italia. E fin qui non ci piove.
Quest’anno, avendo come nuovo ambiente universitario quello partenopeo, e avendo a che fare con nuove voci; ho sentito colleghi di corso che avevano intenzione di andare in quella bolgia infernale che è Piazza San Giovanni, poiché quest’anno c’era anche Vasco Rossi.

E qui è doveroso aprire una parentesi.
[Sarà che non ne capisco di musica come molte altre persone; sarà che non mi piacciono le canzoni che canta (a parte due: Luna per te, Quanti anni hai); sarà che "a pelle" non mi è affatto simpatico; sarà che ha preso una laurea honoris causa che secondo me non meritava affatto (N.d.A.: mi pare che ne parlai pure qui, ma non mi ricordo il post)… Comunque il succo è non capisco COME CAZZO FACCIA A PIACERE A TANTE PERSONE!!!<br />
Veramente è inconcepibile per me…]

Noi della PAS* abbiamo brutti ricordi del 1 maggio a Roma. Solo una volta ci andammo, ovvero 5 anni fa, nel 2004.
Il gruppetto era composto da me, Il Pario, DJ Masso, la Zia, e un amico di quest’ultima, tale Sirio (?!).
Sfacchinata assurda prima per partire, poi per arrivare, poi per andare a pranzo a casa dell’amico Rutio lì a Tor Bella Monaca, e poi ripartire da là per andare a Piazza San Giovanni.
I ricordi di allora sono pochi e confusi, ma mi pare che arrivammo verso le 17.30-18:
non riuscimmo ad arrivare ad una postazione decente per vedere il palco; non riuscimmo a trovare una postazione decente per vedere lo spettacolo da uno dei tanti maxischermi; insomma non riuscimmo a vedere e a sentire alcunché.

C’è da dire anche che quando arrivammo nei pressi del casino a Piazza San Giovanni, ci fermammo in un parco o giardino, non ricordo bene, sempre gremito di gente, e ci sedemmo a bere lì; poi qualcuno di noi si sentì male e decidemmo di dirigerci verso la stazione autobus di Tiburtina per l’appuntamento col pulmann del ritorno.
Nel mentre il Pario era convinto di trovare qualche bar, negozio aperto per acquistare qualcosa che ora mi sfugge; a nulla valsero le mie parole: "Primo maggio a Roma, festa dei lavoratori, e tu pretendi di trovare qualche locale aperto per te?"

"Sì!" mi rispose perentoriamente, per poi venire smentito dopo l’infruttuosa ricerca.
Arrivati a Tiburtina non mi ricordo chi dei 3 (Pario, Masso, Sirio) ci diede di brutto con il viaggio a ritroso stomaco->esofago->bocca->tiburtina, con una chiazza che sapeva malamente di limoncello andato a male.
Sta di fatto che rimanemmo lì non so quanto tempo, prima che si facesse l’ora dell’arrivo del pulmann.
Finalmente arrivata l’ora della partenza, rimanemmo ancora inchiodati lì, perché altri ragazzi che avevano viaggiato con noi, non erano ancora tornati.
Tramite telefono cellulare venimmo poi a sapere che alcuni stavano tornando a piedi, e altri con dei taxi, visto che metro e bus avevano finito le loro corse.
Aspettammo altre 2-3 ore stanchi e distrutti su quel pulmann, vogliosi di ritornare al suolo natio di Benevento, e verso le 6-7 di mattina, giungemmo finalmente a destinazione.


Dopo quell’esperienza alquanto distruttiva, stancante e stressante, ci ripromettemmo di non tornare mai più a Roma il giorno 1 maggio degli anni a seguire, e quel patto suggellato ben 5 anni fa, fortunatamente continua ancora ad esistere.

P.S.: Memorabile poi fu il 1 maggio alternativo passato a Napoli l’anno seguente, nel 2005.

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