Come ho passato il mio 27° compleanno





29 aprile 2010, sono le 22e01, questa giornata è quasi finita. Questa giornata è stata sfiancante, questa giornata è stata stramba. Questa giornata è quella in cui ho compiuto 27 anni. Questa giornata era il mio compleanno.

 

Ieri sera tornato a casa per una toccata e fuga, ho organizzato con alcuni amici (e qui il detto “pochi ma buoni” calza proprio a pennello…) una festicciola, o come l’ho simpaticamente chiamata io, una “festucola”: qualche pezzo di pizza, un paio di birre, un po’ di patatine, e dulcis in fundo, la torta.
A fare da sottofondo alla serata, c’era Barça – Inter, semifinale di ritorno della Champions League, e a seguire La pupa e il secchione Hot, e l’inizio di Chiambretti night.

Arrivati a questo punto, anche io se fossi uno di voi lettori penserei: “Sì ok ma che cacchio me ne frega di questo?” E in effetti concordo anche io, ma permettetemelo come regalo, in fondo per un altro paio d’ore è ancora la mia festa…

 

Il mio sonno poi è stato confortante e rilassante, ed è sempre così quando si torna ad “assaporare” il proprio letto dopo un paio di giorni in trasferta a Napoli, ospite di mia sorella.

La sveglia era tarata sulle 7e50, ma quei 5 minuti in più passati nel letto sono stati una vera goduria: d’altro canto un’ora dopo avrei dovuto occupare già il mio posto sulla famigerata Valle Caudina nuovamente diretto verso il Vesuvio, e questa piccola trasgressione in pigrizia, alla luce di ciò che mi avrebbe poi regalato questa giornata quasi quasi ora la rimpiango.

 

Kame ComiconGiunto finalmente a Piazza Garibaldi, ho dovuto aspettare che passassero ben quattro R2 prima di salire su quello che in teoria mi avrebbe dovuto far arrivare a destinazione: galleria Umberto, Piazza Plebiscito, Via Chiaia, ufficio dell’organizzazione del Napoli Comicon (N.d.A.: eh sì, per chi non  lo sapesse sono un paio di settimane che sto lavorando come stagista per il Comicon, ma questa è un’altra storia che forse vi racconterò..).

 

Tornando a noi… Come? In teoria? Ebbene sì, queste domande retoriche hanno ben presto risposta: causa un corteo misto di disoccupati, ed ex detenuti in cerca di lavoro, ho dovuto scarpinare per l’ultimo tratto di percorso, con zaino in spalla, borsa termica a tracolla, e trolley trainato a mano, e quest’oggi è stata anche una giornata con calura quasi estiva.

Vi basti sapere che adesso sembro uscito da una seduta di lampada in qualche centro benessere…

 

Ma lo scurirsi della mia epidermide facciale non è dovuto solo a questo: in redazione, posate le borse e preso possesso della mia postazione, ho avuto giusto il tempo di riposarmi per 10 minuti, che subito sono stato incaricato di andare a ritirare (e pagare) del materiale che avevamo ordinato qualche giorno fa: Via Chiaia – Via Toledo – Piazza Dante – Via Port’Alba – Piazza Bellini e infine Via Santa Maria di Costantinopoli, e poi tutto a ritroso. Il tempo del percorso tra andata e ritorno? Un’ora precisa sotto il sole con in più la zavorra del materiale al ritorno.

 

In ufficio poi son tornato a rispondere alle telefonate più disparate, tra editori e artisti che venivano da fuori, e gente che chiedeva informazioni sulla manifestazione. Tra le domande più strane: “Ma con il biglietto, posso far entrare anche il mio cane, o è vietato l’ingresso agli animali?”

Ma bella mia, come fai a far entrare il tuo miglior amico in quella bolgia che tradizionalmente è una fiera di fumetti? “Ehm no, mi dispiace, non è possibile…”

 

Nel pomeriggio ad allietare la giornata (oltre agli innumerevoli messaggi tra Facebook e telefonino) c’è stata la sorpresa di mia sorella che mi è venuta a trovare col ragazzo in ufficio, e abbiamo passato insieme un po’ di tempo, mangiando anche la torta che avevo portato per farla assaggiare ai colleghi.

 

L’idillio non è durato poi tanto, poiché verso le quattro e mezza, son stato chiamato per andare a dare una mano nell’allestimento della mostra High Contrast – Nero napoletano a Villa Pignatelli a Riviera di Chiaia.

Scendo e tempo un quarto d’ora, sempre sotto al sole, sono già lì sul posto: Villa Pignatelli.

 

E pensare che questa era la seconda volta in cui ci andavo; la prima fu giusto 10 anni prima per la 2° edizione del Comicon, la prima a cui andai, accompagnato allora da Spaik, Pario e DJ Masso.

 

Lasciati i ricordi e tornato al presente, con una buona dose di olio di gomito ho dato subito il mio contributo alla situazione, e sono rimasto estasiato da alcune tavole storiche di autori che ho subito riconosciuto dal loro tratto caratteristico: Jack Kirby, Will Eisner, Winsor Mc Cay e tanti altri che vi riservo di nominare.

 

Tre ore dopo, tre stancanti e sfiancanti ore dopo, avevo finalmente concluso il mio compito. Il sole fortunatamente non c’era più a martellarmi in testa, e nella frescura della sera, son tornato in ufficio dove ho finito di rispondere ad un paio di telefonate, e agli amici che nel frattempo avevano continuato a farmi gli auguri, prospettandomi una bella giornata.

 

Ed ora sono arrivato alla fine anche di questo mio resoconto: sono 27 primavere eppure per me, da qualche anno a questa parte, ad ogni 29 aprile, sembrano sempre 10 di meno.
Notte.

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