Andiamo avanti

Trovo che sia sempre difficile riprendere a scrivere qualcosa su un blog, quando il post precedente è una notizia triste come quella dell’altro ieri.
Ma d’altro canto se qualcuno non lo facesse (in questo caso io), rimarremmo sempre impantanati qui.
In gergo questo si chiama "post di rottura".
Quando ci si trova alle prese con la Morte, tutto il resto diventa di colpo insignificante (i problemi con i genitori, gli esami dell’università, gli screzi con gli amici, eccetera).

Negli ultimi 7-8 anni, cioè da quando vidi per l’ultima volta viva mia nonna paterna Anna (cui ogni tanto rivolgo i miei pensieri) credo di essermi in un certo senso abituato ad avere a che fare con questo tipo di eventi.
Sono entrato nell’ottica di idee che la persona che ad un tratto viene a mancare, attua questa sparizione solo nel mondo fisico perchè, se ci si pensa bene, quella stessa persona continua a vivere, e rivive nei nostri ricordi. <br />
A volte mi capita di pensare anche "Cavolo, è un sacco di tempo che non vedo xxx, quasi quasi la passo a trovare…" per poi rendermi conto che ciò non è possibile.
Il mondo dei sogni poi è un luogo in cui riesco sempre ad incontrare quelle persone care che non ci sono più, e a volte anche conversare con loro su quello che mi è capitato durante la giornata, e su come mi devo comportare in una determinata situazione. Devo ammettere che in più di un’occasione mi sono risvegliato con gli occhi ancora umidicci per la commozione…

Spesso sono anche i singoli oggetti che ci possono far ricordare, con benevolenza, coloro che non fanno più parte di questo mondo.
Per esempio con mio zio Gianni (l’unico fratello di mio padre che ora non c’è più) sono legato ad un paio di cose su tutte: il ciondolo che porto sempre al collo, e che non tolgo mai, che era suo (essendo anche lui nato ad aprile, condividevamo lo stesso segno zodiacale), e una forte rassomiglianza nei tratti del viso.
Somiglianza talmente forte che spesso, quando mi trovo in una riunione di famiglia con gli altri parenti, sento dire da loro che quando pensano a me o a mio zio, il più delle volte confondono il mio viso al suo.

Quindi, tornando all’argomento principale, ritengo che è sì bene dolersi per la scomparsa di qualcuno, ma bisogna andare comunque avanti, portando dentro di noi tutti quei ricordi che fanno sì che chi non c’è più continui a esistere in eterno.
Questa è la mia filosofia.

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